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Materiali da dismissione o revamping di parchi eolici

La vita utile media di un impianto eolico, allo stato attuale della ricerca tecnologica, si aggira intorno ai 15/20 anni. A fine vita si potrà procedere alla dismissione dell’impianto, con relativo ripristino dei luoghi allo stato ante operam, o ad un “repowering” dello stesso, con la sostituzione degli aerogeneratori obsoleti con altri più moderni e performanti e con l’utilizzo di apparecchiature di nuova generazione.

I piani di dismissione redatti nel rispetto delle Linee Guida Nazionali hanno come obiettivo quello di descrivere da un punto di vista tecnico e normativo le modalità di intervento da attuare al termine della vita utile dell’impianto eolico.

Nello specifico il piano di dismissione di un impianto si focalizza su:

▪ modalità di rimozione delle infrastrutture e di tutte le opere principali;

▪ descrizione e quantificazione delle operazioni di dismissione;

▪ smaltimento dei materiali e ripristino dei luoghi

▪ computo metrico estimativo delle opere di dismissione.

È importante sottolineare che, ove possibile, al fine di contenere i costi di dismissione e limitare l’impatto sull’ambiente, si preferirà il riciclo o riutilizzo dei materiali provenienti dalla dismissione.

Tutti i materiali non riciclabili saranno gestiti e smaltiti secondo le normative vigenti.

DEFINIZIONE DELLE OPERAZIONI DI DISMISSIONE

La dismissione di un impianto eolico ha lo scopo di ripristinare lo stato dei luoghi interessati dall’impianto riportandoli alle condizioni ante operam. Questo è reso possibile dal fatto che le modifiche prodotte al territorio in fase di realizzazione delle opere sono reversibili.

Le opere previste per la dismissione di un impianto, ordinate in sequenza temporale, sono individuabili come segue:

  1. identificazione dell’area di cantiere, con realizzazione di recinzione ed apposizione di opportuna segnaletica, così come disposto dalle normative vigenti in materia di sicurezza;
  2. realizzazione di tutti gli adeguamenti ed allargamenti stradali necessari allo smontaggio ed alla circolazione dei mezzi di trasporto eccezionali utilizzati per lo spostamento delle pale e dei conci di torre (comprensivi di apposite piazzole per i mezzi di sollevamento);
  3. smaltimento di tutti gli oli utilizzati nei circuiti idraulici a mezzo di ditte specializzate ed autorizzate allo smaltimento dei materiali;
  4. smontaggio dei componenti principali delle turbine (rotore, navicella e conci di torre) attraverso gru di opportuna portata;
  5. stoccaggio temporaneo, sulla stessa piazzola a servizio dell’aerogeneratore, dei componenti principali (pale, rotore, navicella, conci di torre e quadri elettrici);
  6. trasporto di tutti i componenti. Gli elementi più ingombranti, quali pale e conci di torre, saranno ridotti volumetricamente sul posto mediante l’utilizzo di apposite cesoie, onde evitare il trasporto mediante mezzi speciali previsti per la fase di costruzione e montaggio.
  7. rimozione delle fondazioni delle turbine, demolizione della parte di fondazione fino a 1 m dal piano campagna.
  8. rimozione dei cavidotti. Si valuterà al momento, di concerto con la comunità locale, se la presenza di linee elettriche interrate potrà costituire elemento di facilitazione di programmi di elettrificazione rurale. Nel caso tale opportunità non sia giudicata di interesse per la comunità, si procederà alla rimozione dei cavi e della fibra ottica mediante esclusive tecniche non invasive, che eviteranno ulteriori scavi e successivi ripristini;
  9. smontaggio della cabina di smistamento e di quanto contenuto al suo interno (comprensivo della demolizione della platea di fondazione);
  10. dismissione della sottostazione elettrica utente (SSEU) comprese le opere elettromeccaniche, i quadri MT, i trasformatori ed i basamenti. Si valuterà al momento, di concerto con il distributore di rete, se la SSEU potrà essere riutilizzata da altri produttori di energia elettrica;
  11. ripristino dei terreni ante operam mediante livellamento, realizzazione di eventuali opere di sostegno o contenimento dei terreni e sistemazione a verde delle aree interessate dalla dismissione.

PROCEDURE DI GESTIONE DEL RECUPERO

La GEIEFFE è in grado di seguire tutta la fase di recupero, gestendo le pratiche amministrative nonché le comunicazioni con gli enti preposti, il tutto nel rispetto della normativa vigente, avvalendosi di personale specializzato e di impianti tecnologicamente avanzati.

La maggior parte delle componenti può essere riciclata e reimmessa nel processo produttivo come materia riciclabile anche di pregio. Infatti, qualora gli aerogeneratori non vengano rigenerati e impiegati in altri siti eolici, le componenti dell’aerogeneratore e delle parti elettriche (cavidotti e macchinari elettromeccanici), una volta smontati, verranno selezionati per tipo di materiale e quindi destinati ai trattamenti di recupero e successivo riciclaggio presso il nostro polo industriale.

IMPATTI AMBIENTALI ASSOCIATI ALLA DISMISSIONE

Gli interventi di dismissione di un impianto eolico sono orientati a conseguire il miglioramento della qualità paesaggistica dei luoghi eliminando le infrastrutture realizzate in fase di costruzione dell’impianto e non più necessarie. In tale prospettiva, agli interventi di demolizione delle opere stradali e strutturali si accompagneranno mirate azioni di ripristino morfologico e recupero ambientale, calibrate in funzione delle caratteristiche floristico-vegetazionali, delle aree di intervento.

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